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LUPORINI, Cesare (1909-1993)

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Cesare Luporini

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(wikipedia | dialnet)


Introducción

En Wikipedia se escribió:Ferrara, 20 agosto 1909 – Firenze, 25 aprile 1993. Filosofo, critico letterario e politico italiano.


Biografia

Nei primi anni trenta si recò prima a Friburgo, dove frequentò attivamente le lezioni di Martin Heidegger, e poi a Berlino, dove poté seguire le lezioni di Nicolai Hartmann. Si laureò successivamente a Firenze. Ha insegnato storia della filosofia nelle Università di Cagliari, Pisa e Firenze. Dopo un'iniziale interesse per l'esistenzialismo, aderì al marxismo, iscrivendosi al Partito Comunista Italiano, per il quale fu eletto senatore nella terza legislatura (1958-1963).

Con Ranuccio Bianchi Bandinelli, Romano Bilenchi e Marta Chiesi fu tra i fondatori della rivista Società. Collaborò, dagli anni '60 in poi, ai periodici politico-culturali del PCI, Il Contemporaneo, Rinascita, Critica marxista. Durante il dibattito che, a seguito degli eventi del 1989, hanno portato alla trasformazione del PCI in PDS, si è schierato decisamente contro la "svolta" di Occhetto, aderendo alla mozione "due" di opposizione interna, in un'orgogliosa difesa e per un rilancio della prospettiva e degli ideali comunisti.


La filosofia marxista

Il marxismo di Luporini è fondato su una critica radicale allo storicismo, sul rifiuto di ogni concezione finalistica dello sviluppo storico: il comunismo, quello marxista in particolare, non è assimilabile con la tematica tipicamente storicista del progresso come traccia dell'evoluzione umana. L. rifiuta letture dogmatiche del marxismo e le sue deteriori forme di economicismo e meccanicismo, ma, pur apprezzando lo 'strutturalismo' di Althusser con cui cercò di far dialogare tutto il marxismo italiano, non ne condivideva l'anti-umanismo, in quanto il pensiero di Marx conservava per lui un profondo umanesimo, anche negli scritti successivi alla 'rottura epistemologica' del 1945, in cui le strutture, cioè i modelli interpretativi della società, non sono astratti ma in funzione degli individui concreti, umani.

Nello stesso ambito marxista, tra i suoi obiettivi polemici vi furono quelle posizioni che proponevano una interpretazione di radicale discontinuità tra Marx e Hegel, cioè quelle di Galvano Della Volpe e della sua scuola. Centrale è infatti per L. la nozione di contraddizione, la marxiana "oggettività reale", che lo pone comunque in relazione con Hegel. Il pensiero di Marx deve essere considerato una concezione aperta e complessa, dove materialismo e dialettica compongono una sintesi mai totalizzante (da qui il suo interesse profondo per l'elaborazione di Gramsci) e parte fondamentale di una più generale teoria dei condizionamenti umani. Fondamentale è, per L., il concetto di formazione economico-sociale, cioè la possibilità per il marxismo di costituire modelli per l’analisi degli specifici modi di produzione delle società capitaliste, nonché per la previsione scientifica delle sue varie forme. La legge generale delle formazioni economico-sociali è tratta dall’Introduzione del 1857 ai Lineamenti fondamentali di critica dell’economia politica di Marx. La struttura economica va indagata secondo logica scientifica e bisogna stabilire un ‘criterio oggettivo’, il momento dominante che condiziona tutti gli altri assetti produttivi.

L’approccio storico-genetico non è un ‘continuum’ evoluzionistico come nella tradizione storicistica, è la fase dell’osservazione e descrizione empirica del fenomeno dalla sua origine ed è secondario rispetto all’approccio genetico-formale, cioè all’indagine che permette di stabilire la categoria dominante di una determinata fase storica della produzione. Il modello de Il Capitale può dunque aspirare all’universalità, ma anche alla flessibilità di applicazione.

È palese così il contrasto di L. ad ogni disegno provvidenzialista e di ‘filosofia della storia’, e anche in questo si rende chiaro il rapporto dialettico-oppositivo tra Hegel e Marx.

Per quanto riguarda Leopardi, secondo L., la sua poesia non è permeata solo di pessimismo assoluto, ma ci invita anch'essa alla resistenza attiva.





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